Vaglio

Secondo lo storico Racioppi, il toponimo deriva dal basso latino vallum o vallium, luogo cinto da vallo, ossia fortificato da palafitte. Chiamata Baglio dal Giustiniani, Lovaglio in un atlante del Cinquecento, documentata Bali sull’ingresso principale della chiesa madre nel 1659, la cittadina compare con il nome di Vaglio nella carta dell’Alfano del 1794.

vaglio anticaVaglio di Basilicata fu abitata in tempi remoti da gente indigena che si dedicava alla caccia, alla pastorizia e viveva in capanne sparse o in piccoli villaggi.

vaglio oggi

In località Serra di Vaglio, dagli scavi archeologici, sono venuti alla luce ricchi reperti: vasellame di bronzo e di ceramica, parure d’oro, monili di argento e ambra, gioielli preziosi, anelli, diademi e fermagli. È emersa anche l’imponente struttura abitativa urbana con cinta muraria, strade, luoghi di culto e case. Queste testimonianze attestano che Serra fu capitale, centro amministrativo, politico e militare dei piccoli insediamenti strutturali lungo il Basento e il Tiera, crocevia di scambi etruschi e greci.

Vaglio Serra dall'altoSecondo l’archeologo Dino Adamesteanu la città di Serra si sviluppò, dall’VIII al III secolo a. C., in tre fasi ben distinte cui corrisposero tre diverse forme di vita e di civiltà. A est di Serra si trovava il Santuario di Rossano che, destinato alla celebrazione dei riti pagani, riprendeva i modelli greci. Esso, edificato intorno al 350-330 a.C., era dedicato alla dea Mefitis; infatti era collocato in una zona ricca di sorgenti d’acqua e di boschi, oggi nota come Bosco di Rossano.
Il complesso sacrale monumentale, abbandonato nel I secolo d.C., era formato da un ampio piazzale lastricato con un altare centrale; sul piazzale si affacciavano una serie di ambienti: le botteghe per la vendita degli oggetti sacri, il luogo di riunione dei fedeli e un portico. Il santuario aveva anche funzioni politiche poiché era il centro delle popolazioni indigene dell’intera regione.

vaglio Rossano
Nel bosco del monte Macchia di Rossano, forse erede dell’antico culto, si trova la Chiesetta rurale della Madonna di Rossano, del V o VI secolo, come indica l’abside centrale. Ristrutturata nell’Ottocento, conserva una scultura lignea del XV-XVI secolo raffigurante una Madonna che regge con la mano destra il Bambino Gesù e con la mano sinistra il globo terrestre.
Per mancanza di documenti poco sappiamo dei primi feudatari. Nel 1582 fu feudo degli Spinelli, poi del Salzar; nel 1652 fu comprato da Giambattista Massa e nel 1670 fu dato in dote alla figlia che sposò Francesco Quarto di Laurenzana i cui eredi lo detennero fino al 1806 abolendone la feudalità. Nel 1861 Vaglio fu saccheggiata da bande di briganti guidate da Crocco e da Borjes.

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Il centro storico rivela la sua origine medioevale databile intorno all’anno Mille.

La struttura oblunga identifica due poli: Piazza del Popolo e Piazza Municipio, che erano gli ingressi principali del nucleo antico.

Le tre strade chiamate un tempo rispettivamente Via di Sopra, Via di Sotto e Via di Mezzo, ora sono Via Roma, Via Buonarroti e Via Vergara, perfettamente conservate nella loro struttura originaria, come anche le due porte d’accesso.

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